HDD
Il disco rigido viene inventato nel 1956 dall’IBM con il 350 Disk Storage Unit.[3] Il primo prototipo era costituito da 50 dischi del diametro di 24 pollici (circa 60 cm) e poteva immagazzinare circa 5 megabyte di dati. Era grande quanto un frigorifero, con un peso di oltre una tonnellata.[4] La denominazione originaria era fixed disk (disco fisso), il termine hard disk (disco rigido) nacque intorno al 1970 per contrapposizione coi neonati floppy disk (dischetti).
Nel 1963 sempre l’IBM ideò il meccanismo di sollevamento della testina mediante l’aria. Nel 1973 IBM introdusse il modello 3340 Winchester, così denominato per analogia con il popolare modello di cartuccia da fucile .30-30 Winchester poiché era dotato di due dischi da 30 MB l’uno; il nome “winchester” entrò nell’uso comune come sinonimo di disco rigido, almeno fino agli anni ’80[5], perché questo modello fu il predecessore di tutti i dischi rigidi moderni.
Il primo modello per pc fu il Seagate ST-506 prodotto da Seagate Technology nel 1980, aveva una capacità di 5 MB, diametro di 5,25 pollici ed era dotato di motore passo-passo, uno per la rotazione dei dischi rigidi ed un secondo per il movimento delle testine (il controllo voice coil arriverà solo qualche anno dopo). Questo modello equipaggiava i personal computer AT&T con processore 286 prodotti negli stabilimenti Olivetti di Scarmagno, in seguito alla collaborazione della società di Ivrea con la multinazionale statunitense. Contemporaneamente, la società OPE (Olivetti Peripheral Equipment), una consociata Olivetti, forniva i dischi rigidi per i computer M24; storicamente questa società fu l’unica in Europa a impegnarsi in progettazione, sviluppo e produzione di questo tipo di periferica.
Nel 2007 Albert Fert e Peter Grünberg ricevono il premio Nobel per la fisica per aver scoperto il fenomeno della magnetoresistenza gigante, che permette di costruire dischi con capacità di memorizzazione superiore al gigabyte.